Miró. Chagall. Magia, grafia, color
2 libros en un único volumen
IDIOMA: italiano
VV.AA.
Edita Mazzotta
Catálogo de la exposición de los dos pintores en Siena (Italia)
2006
1ª edició!
240 pág.
22 cm.
A color
Como nuevo!
La rassegna presenta una selezione raffinatissima e inedita per l’Italia di opere grafiche di Marc Chagall (1887–1985) e Joan Mirò (1893-1983) provenienti dalla Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence.
La mostra è organizzata dal Comune di Siena (Assessorato alla Cultura) e dall’Istituzione Santa Maria della Scala, in collaborazione con la Fondazione Antonio Mazzotta e la Fondazione Maeght.
Main sponsor dell’iniziativa è la Banca Monte dei Paschi.
Sabato 10 febbraio, nel complesso museale di Santa Maria della Scala, si inaugura la seconda tappa della grande mostra Marc Chagall-Joan Miró. Magia, grafia, colore.
La rassegna presenta una selezione raffinatissima e inedita per l’Italia di opere grafiche di Marc Chagall (Vitebsk 1887 – Sant-Paul-de Vence 1985) e Joan Miró (Montroig-Barcellona, 1893 - Palma di Maiorca, 1983) provenienti dalla Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence.
Questa importante istituzione sita nei pressi di Nizza, inaugurata nel 1964 per volere e con il sostegno dei coniugi Maeght, è la seconda sede espositiva per l'arte moderna e contemporanea in Francia, dopo il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, e raccoglie opere di artisti del Novecento quali Pierre Bonnard, Georges Braque, Fernand Léger, Marc Chagall, Alberto Giacometti.
L’insieme architettonico della Fondazione Maeght è stato concepito per presentare l’arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme ed espressioni. Pittori e scultori hanno collaborato con l’architetto catalano Josep-Lluis Sert, creando opere, spesso gigantesche, integrate alla costruzione come alla natura circostante.
Il rapporto assolutamente unico tra Miró e l’istituzione francese è molto noto. Per la Fondazione francese Miró ha realizzato l’ambientazione ideale alle proprie opere e ne ha progettate di nuove adattandole agli spazi, come l’arco d’ingresso della Fondazione o lo straordinario “labirinto” di ceramiche monumentali e bronzi. Chagall, che nel 1949 si trasferisce a Vence, iniziando a dedicarsi a nuovi mezzi espressivi